Ciao e bentornato su Gamer’s Digest!
L’ultima uscita ha scombinato la calendarizzazione, motivo per cui accorpo in questo numero le ultime due settimane di news. Ovviamente la principale è il Nintendo Direct che, arrivato buon ultimo a giorni di distanza dall’assembramento di showcase della Summer Game Fest, ha fatto mangiare la polvere a molte major presentando una lineup eccezionale, specialmente considerando che siamo a fine ciclo vitale di Switch, con la prossima console che sappiamo già verrà presentata entro la fine del corrente anno fiscale, dunque presumibilmente a inizio 2025.
Ma in questo numero non posso esimermi dal buttar giù qualche sensazione - non troppo positiva - suscitatami dalla visione del gameplay reveal di Dragon Age: The Veilguard, un gioco che si scrive Bioware ma si legge, inevitabilmente, EA.
Podio
Chi avrebe pensato che la grande Enne avesse così tanti assi nella manica a meno di un anno di distanza dall’annuncio ufficiale della nuova console? Sappiamo già che “Switch 2” sarà presentata entro marzo 2025, dunque con un probabile lancio entro la fine del prossimo anno. Ciò si traduce in una finestra di 12-18 mesi di vita di Switch, prima di entrare in una fase cross-gen che ne determinerà il lento e inesorabile pensionamento. Ma Nintendo non ha ntenzione di lasciare che le 140 milioni di console piazzate in questi 7 anni rimangano dormienti e non profittevoli nei lunghi mesi che ci separano dall’arrivo della sua succeditrice. Per questo il Direct presentato dal Corporate Director Shinya Takahashi ha sciorinato una notevole quantità di giochi in arrivo, molti di notevole fattura.
Personalmente l’annuncio più scontato, ma non per questo meno gradito, ha riguardato Metroid Prime 4, che si sapeva sarebbe stato il canto del cigno di questa console ed è scontato sarà un titolo crossgen. Totalmente imprevisti invece il nuovo capitolo della serie Mario & Luigi nonché il nuovo Zelda isometrico, entrambi mi sembrano bellissimi e ricchi della consueta creatività pazzerella che rende quest’azienda unica e immortale nel panorama videoludico, rbadendo la superiorità gerarchica del game design sullla potenza hardware.
Di seguito gli annunci principali:
Mario & Luigi: Fraternauti alla carica: il nuovo capitolo della serie RPG dedicata ai due idraulici più famosi del mondo arriva il 7 dicembre. Piccolo mistero riguardante lo sviluppatore: AlphaDream, il dev team creatore della serie, è fallito nel 2019. Nintendo ha spostato lo sviluppo internamente o lo ha affidato ad un nuovo team?
FAIRY TALE 2: Si tratta del sequel del gioco del 2020, una produzione Koei Tecmo, a sua volta tratto da un popolare shōnen manga. Si tratta di un JRPG incentrato su gilde di maghi, con un combat system in tempo reale incentrato sulla concatenazione di attacchi magici. In questo secondo episodio si potranno controllare fino a 16 personaggi. Esce quest’inverno.
FANTASIAN Neo Dimension: il JRPG di Mistwalker, studio creato dal creatore di Final Fantasy Hironobu Sakaguchi, è stato per anni esclusiva di Apple Arcade, ma ora sta per essere sdoganato su Switch, PC e le altre console. Questa nuova edizione del gioco includerà il doppiaggio in inglese e giapponese, oltre a nuovi livelli di difficioltà. Uscirà in inverno.
Donkey Kong Country Returns HD: da tempo immemore non esce un nnuovo episodio della serie Dnkey Kong. Per ingannare l’attesa Nintendo propone questa riedizione in HD del titolo uscito su Wii nel lontano 2010, arrichito dei livelli bonus presenti nella versione 3DS e dalla modalità cooperativa locale. Esce il 16 gennaio.
DRAGON QUEST III HD-2D Remake / DRAGON QUEST I&II HD-2D Remake: Yuji Hori in persona presenta queste riedizioni in grafica HD-2D (del resto sono sviluppate dal Team Asano, artefice di Octopath Traveler, che ha sdoganato questa estetica) dei primi tre capitoli della leggendaria serie che ha codificato il genere JRPG. Il remake del terzo capitolo fu annuciato nell’ormai lontano 2021, e poi passato sotto silenzio fino a ora. Dragon Quest III sarà il primmo ad essere pubblicato, seguito da I&II, di cui è un prequel. In questo modo si potrà esperire l’arco narrativo della trilogia di Erdrick seguendo in modo lineare la cronologia degli eventi. A parte la grafica ci saranno molti aggiustamenti tanto a livello narrativo quanto di gameplay. Personalmente non ho mai giocato la serie (sono da sempre legato a Final Fantasy) perciò questa riedizione è un graditissimo incentivo a colmare questa imperdonabile lacuna. DQ III uscirà il 14 novembre, mentre I&II arriveranno a inizio 2025.
Luigi's Mansion 2 HD: la carrellata sulle riedizioni HD termina con questa iconica avventura uscita su 3DS. Arriva il 27 giugno.
METAL SLUG ATTACK RELOADED: in attesa dello spinoff Metal Slug Tactics, approda su Switch questo ulteriore spinoff della popolare serie arcade. Si tratta di un peculiare tower defense in cui si scontrano 5 fazioni per un totale di 300 personaggi differenti. Il gioco è già disponibile.
MARVEL vs. CAPCOM Fighting Collection: Arcade Classics: questa collezione comprende 7 iconici titoli arcade a tema Marvel, tutti molto popolari all’epoca dell’uscita nelle sale giochi, da X-Men VS Street Fighter a The Punisher. Esce su Switch, PC e PS4 entro fine anno.
Super Mario Party Jamboree: il nuovo party game esce il 17 ottobre, e promette il maggior numero di minigiochi dell’intera serie.
The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom: Ok, per una volta teniamo Zelda e non Link. A parte questo, ciò che colpisce di questa produzione è l’estremo senso di libertà e manipolabilità del mondo di gioco che, sullo stile degli ultimi due capitoli principali, sembra cocnepire il mondo come un gigantesco sandbox plasmabile a paicere dal giocatore. La meccanica chiave del gameplay è la repliabilità di tutti gli oggetti e materiali di gioco e il loro utilizzo in maniera creativa, a fini esploraitvi e di combattimento. Le possibilità si peannunciano già infinite, così come il divertimento e il piacere della sperimentazione continua. Esce il 26 settembre.
Tales of the Shire: A The Lord of the Rings Game: si tratta di un life sim ambientato nella Contea, che farà felici tutti quanti si sentono Hobbit nell’anima. Svluppato da Wētā Workshop, la stessa casa che ha curato i VFX della trilogia cinematografica, esce entrof ine anno su console e PC.
Ace Attorney Investigations Collection: la raccolta include due spinoff della celebre serie investigativa creata da Shū Takumi. Imperdibile per i fan dell’IP tanto più che rappresenta la prima pubblicaizone occidentale di Ace Attorney Investigations 2: Prosecutor’s Gambit, uscito nel 2011 solo per il mercato nipponico. Esce il 6 settembre, anche su PS4 e PC.
Romancing SaGa 2: Revenge of the Seven: si tratta di un remake 3D di Romancing SaGa 2, uno dei capitoli più celebri della serie di Square Enix, pubblicato originariamente su SNES nel 1993. La serie SaGa non è mai stata popolare in occidente, adombrata da Final Fantasy, e questa può esser euan buona occasione di recuperare questo piccolo pezzo di storia del genere JRPG, rispetto alla quale l’IP si è sempre presa qualche libertà, a partire dalla narrativa non lineare, oltre che un sistema di prgoressione basato sulla ripetizione delle azioni che è stato esploraot solamente da FInal Fantasy II e mai più ripreso da quella serie. Esce il 24 ottobre.
Metroid Prime 4: Beyond: a 17 anni dal predecessore arriva finalmente l’annuncio del nuoov capitolo della serie 3D di Metroid. Doppo il succeso dell’ultimo capitolo a scorrimento, Metroid Dread del 2021, la fiamma della speranza si era riaccesa per il ritorno in grande stile della sua controparte a tre dimensioni, e quale miglior occasione se non il canto del cigno di Switch e il vagito di Switch 2? Intendiamoci, Nintendo non ha annunciato che si tratta di un titolo cross-gen, eppure è scontato che lo sia poiché un titolo di lancio di tale caratura è un ottimo icnentivo a compiere il salto generazionale. Lo sviluppo rimane saldamente in mano a Retro Studios, rtefice dell’intera serie, il che dovrebbe essere garanzia di qualità; lavori erano stati inizialmente affidati a Bandai Namco, ma in seguito Nintendo ci ha ripensato e ha tolto loro il progetto, riassegnandolo al team di Austin, Texas. Ciò ha comportato un reset dello sviluppo, che era iniziato nel 2017, e ricominciato da capo nel 2019. Siamo ormai pronti a vedere il frutto di 5 anni di lavoro da parte di Retro Studios. Il gioco uscirà nel 2025.
Si legge BioWare, si pronuncia EA
Capitemi: mi sono approcciato alla visione della presentazione di Dragon Age: The Veilguard avendo appena finito Baldur’s Gate 3 e ricominciato a distanza di anni Dragon Age Origins. Potete immaginare che l’impatto iniziale di questo video gameplay non mi abbia trasmesso vibrazioni positive. La sensazione è quella di un sistema ancor più semplicistico di quello di Mass Effect, con una ruota di abilità ridotta all’osso e le odiose scelte di dialogo per riassunti invece che per esteso. Insomma, concetti di game design sicuramente figli di BioWare, ma decisamente vecchi e che personalmente gradivo poco anche all’epoca.
Non sarà che questo titolo si legge BioWare ma si pronuncia EA? D’altronde è un dato di fatto che il brand che ha dato i natali a Baldur’s Gate, partorito Origins e Mass Effect sia ormai solamente un nome, che nel suo organico non corrisponde più da tanto tempo ai creativi che hanno dato vita a quei titoli eccezionali. Sia Dragon Age sia Mass Effect hanno subito un’evoluzione negativa nel corso degli anni, potrei dire in effetti che si tratti di un’involuzione, o comunque di uno spostamento di paradigma dal videogioco di ruolo puro all’action-RPG, se non all’action vero e proprio (Mass Effect 3 è un RPG di nome ma ben poco di fatto, e con Andormeda non ho voluto aver nulla a che fare; Dragon Age II smontava la maggior parte del sistema che aveva reso Origins il successore spiriturale dei Baldur’s Gate e Neverwinter Knights).
La casa madre Electronic Arts ci ha messo del suo, forzando la mano a BioWare con lo sciagurato progetto Anthem, action-shooter del 2019 nato morto e che ha minato per lungo tempo la reputazione dello studio. Poco prima di quello, Mass Effect Adromeda e Dragon Age: Inquisition di dimostrarono progetti poco convincenti e livello ludico e incerti dal punto di vista autoriale, sintomi di una crisi che lo studio stava attraversando a seguito dell’abbandono dei fondatori originali: Ray Muzyka e Greg Zeschuk, laureati in medicina che diedero vita allo studio nel lontano 1995, lo abbandonarono entrambi nel 2012 in concomitanza con la pesisma accoglienza riservata a Mass Effect 3, un gioco uscito con tanti problemi di sceneggiatura che fu neccessario riscrivere ed espandere i finali multipli del gioco rilasciandoli come DLC gratuito. Augustine Yip, il terzo fondatore, aveva già lasciato nel 1998.
Con il trio fuori dai giochi, ben presto BioWare iniziò a perdere molti dei suoi pezzi forti: negli anni seguenti lasciarono il game director di Mass Effect Casey Hudson (che nel 2021 ha fondato Humanoid Studios, al lavoro su una IP originale), il designer James Ohlen e lo sceneggiatore Drew Karpyshyn (entrambi confluiti in Archetype Entertainment, al lavoro anch’essi su una nuova IP), tanto per fare qualche nome. Dopo il disastro di Anthem, lo studio si limitò a pubblicare l’ennesima collezione di giochi di Mass Effect nel 2021, e poi più nulla.
I lavori preliminari per il quarto capitolo di Dragon Age erano partiti addirittura nel 2015, ma la strada è stata tutta in salita: figure chiave dello sviluppo sono andate e venute, come la stessa visione su cosa dovesse essere questo nuovo gioco: un capitolo principale? Uno spinoff dalle ambizioni più contenute? Un classico action-RPG? Un action puro? Le voci si sono riconrse negli anni in un saliscendi di speranze e delusioni, contestuali ad ogni nuova notizia di abbandono del progetto da parte dei vari director che si sono succeduti alla sua guida. Il primo fu Mike Laidlaw, già lead designer di Origins, sotto la cui supervisione il gioco avrebbe dovuto riportare la serie ai fasti delle origini. Ma EA decimò il suo staff riallocandolo su Anthem, e lui abbanndonò la compagnia (ha creato lo studio Yelow Brick Games, che lo scorso aprile ha annunciato il suo primo progetto Eternal Strands).
Prese le redini Matt Gordon, l’art director di Inquisition, ma lo studio sembrava aver perso la bussola. La madre-padrona EA a quanto pare voleva imporre a tutti i costi l’isnerimento di un componenete multiplayer nel gioco sulla falsariga dell’abortito Anthem. Era l’epoca dell’esplosione ddei live service e l’azienda pensava che questa fosse la ricetta giusta per il successo. Quel periodo tumultuoso è riassunto molto bene da un articolo dell’epoca a firma Jason Schreier, che riassume il guazzabuglio di ripensamenti e lotte intestine tra BioWare e EA rispetto alla natura che il gioco avrebbe dovuto assumere. Se non altro il fallimento colossale di Anthem portò EA a ritenere che inserire forzatamente una componente multiplayer online nel franchise di Dragon Age sarebbe stata la scelta sbagliata, e rinunciò all’idea.
Ciò che non venne abbandonata fu la tendenza alla semplificazione: materiale leakato dallo studio a inizio 2023 mostrò che Dragon Age: Dreadwolf - questo il nome con cui fu ufficialmente presentato in un teaser dello scorso dicembre - aveva asunto un’impronta marcatamente action, incentrata sul combattimento in tempo reale con tanti saluti alla cara vecchia pausa tattica, da sempre marchio della serie. Nel frattempo c’era stato un terzo cambio di rotta, con Matthew Goldman succeduto nel 2017 a Gordon nel ruolo di creative director. Fu una parentesi di 3 anni, dopodiché anche Goldman abbandonò, e il progetto fu affidato a John Epler, già cinematic designer di Origins e Inquisition. Ci furono innumerevoli cambi anche per quanto riguarda il ruolo di produttore esecutivo, nonché di altre figure chiave. Solo lo scorso anno si è arrivati alla configurazione definitiva della cabina di comando, che vede Corinne Busche (designer con molti anni di militanza in EA) nel ruolo di game director e Benoit Houle e Mark Darrah a gestire la produzione. Epler rimane come creative director.
Insomma le premesse non sono le migliori, e il fatto che il gioco abbia addirittura cambiato titolo a pochi mesi di distanza dal suo lancio suscita ancor più perplessità. La spiegazione del team è stata il voler sottolineare l’importanza dei compagni di squadra, con cui il protagonista del gioco andrà ad instaurare relazioni profonde, anziché porre l’attenzione sull’antagonista Solas. Il mio timore è che dietro a tale selta si celi un’ennesima riscrittura del progetto con cambi dell’ultimo minuto, sintomo di un’incertezza che sembra accompagnare ogni fase dello sviluppo del titolo.
Riguardo al video gameplay in sé, ovviamente puoi farti la tua idea personale. A me ha dato l’impressione di un film di supereroi in quanto a regia e dialoghi, non propriamente il miglior biglietto da visita. L’estetica di gioco, per quanto ispirata, sembra allontanarsi decisamente dall’approccio realistico/dark dei primi due capitoli, abbracciando uno stile più colorato e scanzonato proprio di Inquisition e di titoli recenti come Hogwarts Legacy.
Per quanto riguarda la linearità da mondo-corridoio, questo mi preoccupa parzialmente, ma ricordo che quanto mostrato è una fase introduttiva che funge da tutorial, dunque do per scontato che il gioco offirà ambienti più ampi ed esplorabili (o almeno lo spero). Gli sviluppatori hanno confermato l’abbandono del mondo aperto in favore di una struttura a missioni; non ne sappiamo abbastanza per immaginare quanto e come potranno essere variegate e longeve, dunque giudizio sospeso. Il blog ufficiale descrive il gioco come un RPG character-driven, in cui lo sviluppo narrativo e le relazioni tra i personaggi giocheranno un ruolo fondamentale. Onestamente la notizia mi fa più piacere rispetto a tutto ciò che si è visto nel video, il quale avrebbe sicuramente beneficiato di una fase più avanzata, che mostrasse manovre di combattimento più variegate e lasciasse carpire dettagli sull’intelligenza artificiale amica e nemica e sulla profondità dei sistemi. Avrei anche gradito qualche suggestione sulla varietà e/o astita del mondo di gioco, insomma qualcosa che facesse resipirare l’aria di un RPG vasto e tutto da scoprire. Non sono sicuro di quale fosse il target di riferimento pensato per questo video, spero non il quindicenne cresciuto a pane e Fortnite.
La cover story di Game Informer approfondisce alcuni aspetti del gioco, dal combat system alla scelta dietro il cambio di nome. Ovviamente bisognerà giocarlo per trarre conclusioni sul valore o disvalore di The Veilguard, io mi approccerò al titolo con la massima neutralità, consapevole che avrà poco da spartire con le origini puramente RPG della serie, e speranzoso che al di là di tutto si tratti di un’esperienza divertente e narratiivamente significativa. Incorcio le dita!
Un approdo epico
Finalmente Epic ce l’ha fatta. Ci sono voluti anni e cause multimiliardarie contro Apple, ma ora è ufficiale: nella seconda metà del 2025 Epic Games Store e Fortnite faranno la loro comparsa sui sistemi iOS. Questo vale per il solo mercato del Regno Unito, facendo seguito alle disposizioni stabilite dall’antitrust inglese sulla questione, e Giappone, grazie alla decisione del parlamento nipponico. ma è molto probabile che a stretto giro seguiranno decisioni analoghe anche nell’UE e negli Stati Uniti. Il Giappone, dal canto suo, il tempo dei monopoli degli store da parte di Google e Apple sembra definitivamente al tramonto.
Nel frattempo l’azienda di Cupertino sembra decisa a investire con più decisione sul fronte gaming, almeno sul fronte del porting. Sta infatti per rilasciare un aggiornamento del Gaming Porting Toolkit per l’ultima versione del suo OS, che renderà possibile il lancio di versioni Mac di titoli come Assassin’s Creed Shadows, Riven, Frostpunk 2 e Wuthering Waves, oltre a molti altri. Più info tecniche al blog ufficiale.
Tutti su mobile
Alcune recenti ricerche di mercato denotano una sempre maggior propensione del pubblico a giocare su mobile. Il trend non è certo una novità, anzi direi piuttosto che è la norma da diversi anni, ma i numeri raccolti dal Mobile Games Index di Adjoe e dall’ESA (per quanto attiene al mercato USA) la dicono lunga su quanto avanzato sia questo processo.
Alcuni numeri significativi:
Il segmento mobile gaming genererà circa 166 miliardi di dollari di ricavi entro fine 2024.
Il tempo medio speso videogiocando su mobile è cresciuto del 22% rispetto al 2022, attentandosi sui 21 minuti giornalieri; ciò la dice lunga sulla tipologia di giochi più gettonati, chiaramente puzzle e/o casual e hypercasual, che si prestano a sessioni brevi. Il picco assoluto è stato raggiunto da Mobile Legends: Bang Bang, un MOBA 5v5 che spopola in Asia, e i cui giocatori passano una media incredibile di oltre 60 minuti al giorno!
L’età media dei videogiocatori mobile si sta alzando notevolmente: il gruppo anagrafico più attivo è quello di età compresa tra i 40 e i 49 anni, che spende mediamente 23 minuti al giorno a videogiocare (+33% del tempo rispetto all’anno precedente). Nel mercato americano, in particolare, l‘età media è passata dai 29 del 2004 ai 36 del 2024, e i giocatori over 50 rappresentano il 29% degli utenti totali! Si stima che solamente negli USA ci siano 190 milioni di gamers, di cui il 53% maschi e il 46% femmine (o identificati come tali).
Malgrado sia il più diffuso, il casual non è il genere più redditizio, primato che spetta agli RPG. Questi ultimi infatti hanno generato nell’ultimo anno quasi 50 miliardi di dollari, ovvero il 34% dei ricavi globali.
Il mobile sta crescendo vertiginosamente, non solo in Europa e Stati Uniti ma soprattutto nelle economie emergenti di regioni come l’India, i Medio Oriente o l’Africa, che diventeranno nel prossimo futuro un baricentro fondamentale per questa industria. D’altronde è scontato che nel prossimo futuro le attenzioni dell’industria si volgeranno sempre più insistentemente verso questi mercati: proiezioni recenti prevedono che il mercato asiatico e mediorientale varranno 100 miliardi di dollari di fatturato entro il 2028 (ovviamente non solo per il segmento mobile, ma in generale). Se vuoi approfondire questi aspetti ti rimando alla mia analisi dell’industria del gaming africana.
Bacheca annunci
Embracer Group ha finalizzato la cessione di Gearbox Entertainment a Take-Two per 460 milioni di dollari. Buona parte di questi fondi sarà utilizzata per appianare il debito residuo della holding, mentre la aprte scoperta andrà in pancia ad Asmodee dopo la scissione tripartita che è stata annunciata settimane fa (qui il mio approfondimento). Embracer ha anche chiuso Pieces Interactive, lo studio responsabile del remake di Alone in the Dark, le cui vendite sono state senz’altro al di sotto delle aspettative. Inoltre ha pubblicato il report annuale 2023/2024, nel quale esplicita che la pipeline attuale di giochi PC/console ammonta a ben 141 progetti. Entro al fine dell’anno fiscale corrente usciranno diveris titoli interessanti ovvero Kingdom Come: Deliverance II, Killing Floor 3, Disney Epic Mickey: Rebrushed, Hyper Light Breaker, Gothic Remake e Titan Quest II.
Black Paradox Reloaded: Fantastico studio ha annunciato questa riedizione del suo sparatutto roguelite a 5 anni di distanza dal lancio, con grafica rivista, nuova modalità boss rush e colonna sonora arricchita da nuove tracce. Già disponibile su PC e console.
Blizzard: il general manager di WoW John Hight lascia la compagnia doppo 12 anni. Non si sa ancora dove andrà.
A Quiet Place: The Road Ahead: Saber Interactive ha pubblicato un reveal trailer per annunciare questa nuova avventura horror in prima persona, sviluppata da Stormind Games, che uscirà entro quest’anno su PC, PS5 e Xbox Series X|S.
Crow Country: il retro survival horror indie sviluppato da SFB Games (pseudonimo di due fratelli Adam e Tom Vian, che hanno all’attivo i titoli Snipperclips e Tangle Tower) e concepito come una lettera d’amore ai capolavori del genere dell’era 32-bit sta riscuotendo grande successo. Attualmente ha piazzato oltre 50.000 copie ed è entrato nella Top 30 dei giochi più venduti di Steam nel mese di maggio. Simon Carless ha approfondito la questione con molti dettagli interessanti.
David Polfeldt, veterano di Massive Entertainment (World In Conflict, The Division) ha aperto il nuovo studio Bespoke Pixel a Barcellona. Ha già raccolto 25 milioni di dollari di finanziamento e sta lavorando al suo primo gioco, una IP originale.
Giusto per alimentare le incredibili aspettative su Shadow of the Erdtree, appena uscito e già osannato come capolavoro, From Software ha comunicato che Elden Ring ha piazzato 25 milioni di copie in tutto il mondo.
Honor of Kings: il MOBA più celebre di tutta l’Asia è sbarcato anche sugli store mobile mobile italiani, pubblicato da Level Infinite. Inoltre il 29 giugno a Kuala LUmpur ci sarà il torneo Esport internazionale Honor of Kings Invitational Season 2, che mette in palio 300.000 dollari e 8 slot di accesso all’Honor of Kings Invitational Midseason, uno degli eventi della prossima Esports World Cup a Riyadh.
Lionbridge, contractor di Microsoft che fornisce servizi di QA ad Activision, è stata citata in giudizio dalla CWA dopo che il sindacato ha denunciato licenziamenti senza giusta causa nella sede di Boise, Idaho. Secondo i lavoratori si tratterebbe di uan ritorsione operata a seguito delle proteste idnette dagli stessi dipendenti per le condizioni di lavoro giudicate inique.
A latere del Microsoft Showcase Phil Spencer è stato intervistato da IGN e ha commentato la recente chiusura di alcuni studi tra cui Tango Gameworks. La sua risposta sulla questione è stata di una semplicità disarmante: “Ho la responsabilità di condurre un business sostenibile”. Non poteva dirlo meglio d’altronde ti ho già spiegato che considero Spencer un cattivo sincero. E ho anche tentato di spiegarti perché a mio parere la chiusura di Tango Gameworks ha perfettamente senso.
Netflix Games sta pubblicando 14 nuovi giochi da qui a fine luglio.
Paradox ha cancellato lo sviluppo del life sim Life By You, annunciato appena un paio di mesi fa. Contenstualmente ha chiuso lo studio che lo stava sviluppando, Tectonic. A quanto pare il riscontro del pubblico a seguito dell’annunciato lancio dell’early access è stato troppo tiepido, infatti erano stato posticipato più volte. Tectonic ci stava lavorando dal 2019, anno in cui è stato fondato. Paradox versa probabilmente in acque tumultuose, dopo le scarse performance di Lamplighters League e i ripetuti rinvii di Prison Architect 2 e Vampire: The Masquerade - Bloodlines 2, che dovrebbero comunque uscire entrambi in autunno. Se questi non andranno bene potrebbero arrivare ulteriori tagli.
PlayStation VR 2 sarà utilizzabile anche su PC a partire dal 7 agosto. Sarà però necessario comprare una adattatore a hoc, venduto negli USA a 60 dollari (non è chiaro quanto sarà qui da noi). Inoltre PS5 sta per integrare nativamente la chat vocale di Discord, cosicché non sarà più necesario passare per la app mobile. Infine, Sony ha comunicato che PlayStation non sarà presente alla Gamescom. Xbox invece sì.
La serie animata tratta da Tomb Raider targata Netflix ha ora un titolo e una data di uscita: The Legend of Lara Croft esce il 10 ottobre.
La rivista Rolling Stone aprirà un nuovo spazio dedicato ai videogiochi, chiamato appunto RS Gaming, in partnership con Savvy Games Group.
Star Wars: Hunters: questo nuovo MOBA free-to-play sviluppato da Zynga è ora disponibile su Switch e mobile.
L’ultima Steam Next Fest è stata un successo, con circa 1800 demo di giochi in arrivo. Il più giocato è stato Once Human, un survival multiplayer sviluppato da Starry Studio (team di NetEase), che ha raggiunto 19500 utenti simultanei. Qui la classifica delle demo più giocate.
Xbox: il chief marketing manager Jerret West lascia la compagnia per passare a Roblox. Lo pagheranno bene.
Valorant: Riot Games ha annunciato che l’FPS MMO arriverà su console PS5 e XSX, ma non sarà cross-play.
Dal mercato
Chiude anche Galvanic Games, a causa delle sccarse vendite di Wizard with a Gun.
Keyword Studios sta ancora aspettando la proposta formale di acquisizione da parte di una società del gruppo EQT Group, che ha posticipato i tempi di presentazione della stessa al 28 giugno. La cifra dovrebbe ammontare a circa 2,6 miliardi di euro.
Il publisher olandese MY.GAMES ha aperto una nuova sussidiaria chiamata Knights Peak Interactive, che si concentrerà sulla pubblicazione di giochi premium per PC e console. Ha già siglato accordi per 3 titoli: Starship Troopers: Extermination, Nikoderiko: The Magical World, Mandragora.
La società italiana NOVO Esports ha raccolto €300.000 di finanziamenti con cui espandere la propria attività e aprire una nuova sede a Milano. Il gruppo vanta squadre competitive di VALORANT, League of Legends, Street Fighter e altri giochi ancora, e ambisce a conquistare titoli di caratura internazionale.
Savvy Games Group sta cercando di intensificare la collaborazione con le major Nintendo e Capcom (di cui già possiede rispettivamente l’8 e il 6% delle azioni), incentivandole ad aprire nuovi uffici nella regione. L’Arabia Saudita non punta solamente agli Esport, insomma, ma ad ampliare sempre più la sua presenza nell’industria del gaming tout-court.
Sumo Group, proprietario di The Chinese Room (Still Wakes the Deep) e del publisher Secret Mode, ha annunciato l’intenzione di ridurre la propria forza lavoro del 15%, ovvero tagliare circa 250 dipendenti. Ciò ha portato alla chiusura di Timbre Games.
Il team inglese Tripledot Studios (Woodoku, Solitaire) ha acquisito lo studio polacco Zephyr Mobile per una cifra non divulgata. Zephyr è specializzata in casual games e Tripledot conta di utilizzare il suo know-how per espandersi ulteriormente in tale nicchia.
Take-Two pare voglia chiudere e/o cedere parte dei suoi asset, in particolare il publisher Private Division e il developer Intercept Games (Kerbal Space Program). Nelle scorse settimane si sono rincorse notizie di tagli di personale in questi comparti, oltre alla cancellazione di accordi di publishing di alcuni titoli. Ma l’azienda non ha dato alcuna comunicazione ufficiale sulla questione.
The Pokemon Company ha pubblicato i risultati finanziari dell’ultimo anno fiscale, che mostrano l’ottima salute di cui gode la compagnia: ha totalizzato quasi 2 miliardi di dollari di utile, segnando una crescita del 27% su base annua!
Nel Regno Unito apre The Unreal Guys, nuovo studio di co-development specializzato, come dice il nome, in Unreal Engine.
Le uscite della settimana
In questo numero esteso ti elenco le principali uscite videoludiche dal 10 al 23 giugno.
V Rising (PS5): edizione per console Sony dell’action-RPG sviluppato da Stunlock Studios e pubblicato da Level Infinite.
Magical Drop VI (PS5/PS4/XSX/X1): uscito l’anno scorso su Switch, ora arriva sulle restanti console questo puzzle sviluppato da Highball Games e Storm Trident, pubblicato da Forever Entertainment.
Monster Hunter Stories & Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin: riedizioni dei due capitoli spin-off della celebre serie Capcom, usciti originariamente su 3DS. Il primo capitolo esce su PS4, PC e Switch, mentre il secondo arriva per il momento solo su PS4.
Shin Megami Tensei V: Vengeance (PS5/PS4/XSX/X1/NSW): finalmente l’ultimo Megaten non è più esclusiva Switch, ed esce su tutte le piattaforme in un’edizione espansa che aggiunge una storyline alternativa completamente inedita, nuovi mostri e sensibili miglioramenti di quality of life come il salvataggio sempre disponibile. L’arco narrativo originale rimane disponibile, il che ne fa quasi due giochi in uno!
Baten Kaitos I & II HD Remaster (PC): Bandai Namco fa sbarcare anche su PC questa collezione rimasterizzata dei due capitoli di Baten Kaitos, serie JRPG sviluppata da Monolith per GameCube e già riproposta lo scorso anno su Switch.
Still Wakes the Deep (PC/PS5/XSX): survival horror sviluppato da The Chinese Room e pubblicato da Secret Mode, che alimenta le speranze di tutti coloro che sognano da anni un nuovo degno esponente del genere.
Dicefolk (NSW): roguelike tattico basato sui tiri di dado, sviluppato da LEAP Game Studios e Tiny Ghoul, pubblicato da Good Shepherd Entertainment.
The Elder Scrolls Online: Gold Road (PS5/PS4/XSX/X1): arriva anche su console la nuova espansione di TES Online.