Bentornato su Gamer’s Digest! Nel caso te lo fossi perso, sabato ho partecipato alla live Twitch di Frequenza Critica, il progetto di critica videoludica coordinato da Damaso Sos Scibetta e sodali, in cui ho parlato di questa newsletter e in generale ci siamo fatti una chiacchierata sui più disparati argomenti a tema videogiochi. Se ti interessa puoi recuperarla a questo indirizzo.
Questa settimana tengono banco le notizie sulle nuove console, da PS5 Pro ormai data praticamente per certa, alla rinuncia da parte di Nintendo a partecipare alla Gamescom, indice del fatto che forse sta bollendo in pentola un evento ad hoc per svelare l’attesissima “Switch 2”. E mentre nessuna comunicazione ufficiale in merito alle Xbox mid-gen arriva da Microsoft, è stata annunciata SuiPlay OX 1, la prima console handheld Web3.
A che punto ci troviamo, quindi? Ha ancora senso parlare di current gen, mid-gen, next gen? Ormai sembra che i tempi di rilascio delle console siano sempre più disallienati. PS5 e Xbox Series X|S convivono con Switch, ma sono uscite sul mercato in anni sfasati rispetto a questa. E ora sembra che l’azienda giapponese si appresti ad annunciare la sua nuova console in concomitanza con le versioni potenziate di quelle Sony e Microsoft. Il tutto mentre assistiamo ad un proliferare di nuovi dispositivi handheld, di cui questa SuiPlay OX 1 (ma un nome più carino no?) rappresenta la punta dell’iceberg. In questa ubriacatura generale di superproduzione hardware, sono contento di essere passato da qualche anno al gaming su PC, che mi tiene al riparo da idiozie quali console war e prezzi dei giochi da usura. E se un po’ soffro il non poter mettere mano a titoli di Zelda o Mario, sotto sotto spero che prima o poi anche Nintendo decida di abbracciare la filosofia multipiattaforma che, inesorabilmente, si sta imponendo nelle scelte strategiche delle major.
Take-Two sulle stampelle
Si è parlato tantissimo (io in primis) delle ristrutturazioni in casa Embracer Group, ma non abbastanza di quelle che da un anno a questa parte stanno interessando Take-Two, che peraltro è proprio l’acquirente di Gearbox, appena ceduta da Embracer per 460 milioni. La holding americana è forte di tanti studi di rilievo (Hangar 13, Firaxis, Zynga, Rockstar…) e proprietaria di IP milionarie come GTA, Mafia, Bioshock e molte altre. Tuttavia ha i conti in rosso da parecchio tempo e, con i nuovi titoli di peso ancora in là da venire (Judas, il nuovo gioco di Ken Levine, dopo anni di development hell dovrebbe uscire il 31 marzo 2025; lo stesso GTA VI, inizialmente previsto per il 2025, sarà probabilmente posticipato al 2026) ha dovuto operare una cura dimagrante consistente nel licenziamento di molti dipendenti, la cancellazione di progetti in sviluppo e l’accorpamento di studi e strutture interne. Questa gigantesca ristrutturazione, ancora in corso e avvenuta a scaglioni a partire da febbraio 2023 quando è inziata la spending review volta a diminuire di 50 milioni di dollari le spese annue, sta vivendo ora un nuovo capitolo.
Questa settimana infatti è stata annunciata una nuova fase di riduzione dei costi che si tradurrà nel taglio del 5% della forza lavoro della holding entro la fine del 2024; essa porterà ad un risparmio annuo previsto tra i 25 e i 35 milioni di dollari. Saranno di conseguenza chiusi e venduti degli uffici e cancellati interi progetti attualmente in sviluppo, per un risparmio complessivo stimato di 160-200 milioni di dollari. Al momento non c’è modo di sapere quanti e quali studi siano coinvolti dal provvedimento: probabilmente sono i progetti piccoli quelli più a rischio, tra cui possiamo immaginare giochi mobile in sviluppo presso Zynga, ma potrebbero essere coinvolti anche i numerosi publisher posseduti da Take-Two, come Private Division e 2K.
Nel frattempo una voce di corridoio suggerisce che la compagnia stia preparando l’annuncio del prossimo gioco della serie Mafia. Secondo una vecchia ipotesi, potrebbe trattarsi di un prequel dell’intera saga, ambientato in Sicilia.
Apple VS Epic, si continua
Apple si proclama innocente di fronte alle accuse mosse da Epic che vorrebbe nuovamente trascinarla in tribunale, a causa dell’adozione di scarse misure correttive operate in ottemperanza alla sentenza del tribunale federale merito alle pratiche anti-steering dell’azienda di Cupertino.
Breve recap: nel lungo processo Epic VS Apple, la mela morsicata uscì vincitrice per tutto tranne che per l’anti-steering, appunto. Il giudice stabilì cioè che Apple non poteva vietare o scoraggiare l’inserimento in-app di link e/o avvisi inerenti la possibilità di effettuare acquisti al di fuori dell’App Store, ad esempio sul sito dello sviluppatore, aggirando così il pagamento delle esose royalties imposte da Apple pari al 30% del prezzo di acquisto. La causa era nata in conseguenza della rimozione di Fortnite dai dispositivi Apple, dovuta proprio al fatto che Epic aveva creato un launcher proprietario per aggirare il versamento delle royalties.
Apple ha quindi provveduto a cambiare le proprie policy sulla materia, anche se in maniera alquanto discutibile. Infatti, pur adeguandosi sulla carta alle richieste del giudice, ha fatto sì da rendere la procedura scomoda tanto per gli sviluppatori quanto per gli utenti, e soprattutto ha imposto comunque il pagamento delle royalties anche per questo tipo di acquisti, sebbene ridotte al 27% contro l’abituale 30%, poiché vengono meno i costi che Apple sosterrebbe per gestire la transazione all’interno del circuito di pagamento di App Store.
Per quanto riguarda la “scomodità” del procedimento, basti dire che per essere abilitato a inserire questa possibilità nella propria app uno sviluppatore deve:
Fare richiesta e ottenere autorizzazione da Apple per l’avvio di tale pratica, fornendo adeguate assicurazioni di sicurezza del circuito di pagamento esterno.
Continuare a offrire la possibilità di acquisiti in-app.
Evitare di scoraggiare attivamente l’acquisto in-app.
Notificare agli utenti prima del rimando al circuito esterno il fatto che Apple declina ogni responsabilità rispetto alla privacy e sicurezza dell’acquisto effettuato al di fuori di App Store.
Offrire il link esterno solo all’interno dell’app stessa e non tramite notifica, pop-up o qualsivoglia altro espediente.
Astenersi dal menzionare la possibilità di acquisto esterno nella vetrina dell’applicazione presente sull’App Store.
Pagare ad Apple la famigerata commissione pari al 27% del valore dell’acquisto (percentuale ridotta al 12% per i membri dell’Apple Small Business Program).
Per tutta risposta, il mese scorso Epic ha presentato un esposto al tribunale federale degli Stati Uniti sostenendo che tali procedure rendono l’inserimento dei link in-app “commercialmente inutilizzabili”, nient’altro che un modo per aggirare la sentenza del tribunale.
In settimana Apple ha presentato le sue ragioni al tribunale, in particolare alla giudice Yvonne Gonzales Rogers che dovrà valutare il caso (aveva già presieduto la causa del 2020). Apple ribadisce la sua buona fede e l’adeguamento delle sue politiche alle disposizioni del tribunale, sostenendo che le misure messe in campo servono a garantire un ecosistema tecnologico sicuro per gli utenti, specie in merito alle procedure di pagamento. Inoltre ha accusato Epic di voler dettar legge sulle modalità con cui Apple conduce il proprio business, ritenendola un’ingerenza ingiustificata di una società nei confronti di un’altra, il tutto a vantaggio dei profitti di Epic stessa.
Non resta che attendere le valutazioni della giudice per capire se la condotta di Apple nasconda profili di illegalità che debbano essere approfonditi in tribunale.
Mid-gen sempre più vicina
Sono in molti a supporre che questo sarà l’anno, se non di commercializzazione, quantomeno di annuncio delle console mid-gen di Sony e Microsoft. Inoltre potrebbe essere anche l’anno in cui Nintendo svelerà la console che succederà a Switch. Avevo inserito anch’io questa possibilità nel “Digest delle previsioni” del 2024. Mentre le notizie riguardanti le prossime versioni di Xbox sono ferme ai documenti trapelati dal processo inerente l’acquisizione di ABK l’anno scorso, The Verge è entrata recentemente in possesso di numerose informazioni a suo dire ufficiali riguardanti PS5 Pro.
Qualche settimana fa un leak pubblicato dal canale YouTube Moore’s Law is Dead, video poi rimosso proprio a causa di una denuncia di Sony per violazione di copyright, aveva svelato alcune delle principali caratteristiche teniche di PS5 Pro. Lo strike imposto da Sony sul video non fa altro che corroborare la veridicità delle informazioni contenute in esso (ne avevo parlato qui). Nel report di The Verge si conferma il nome in codice Trinity, dietro cui si cela appunto PS5 Pro. La console possiederà una GPU più potente della versione attuale (45% più veloce nel rendering) e la stessa CPU di PS5 ma con una modalità aggiuntiva, overclockata a 3.85GHz: agli sviluppatori sarebbe data facoltà di scegliere quale modalità adottare per l’esecuzione del proprio gioco. Ciò dovrebbe assicurare il raggiungimento di risoluzioni maggiori e/o framerate più alti, a seconda dei casi (in particolare i giochi più performanti saranno brandizzati con l’etichetta PS5 Pro Enhanced). È stata garantita più memoria RAM a disposizione dei giochi, che ne avranno a disposizione 13,7 GB in luogo degli attuali 12,5, un leggero aumento che dovrebbe agevolare il funzionamento del nuovo tool di upscaling proprietario, il PlayStation Spectral Super Resolution (PSSR). Secondo i documenti visionati da The Verge, PSSR garantirebbe un upscaling da 1080 a 4K con latenza minima (2ms), e l’azienda nipponica sarebbe intenzionata a offrire supporto futuro alla risoluzione 8K.
Sempre secondo The Verge, gli sviluppatori avrebbero già ora pieno accesso al dev kit, e da agosto in poi Sony si aspetta che tutti i giochi sottoposti ad approvazione saranno compatibili anche col nuovo sistema. Secondo Insider Gaming PS5 Pro dovrebbe essere pronta per la commercializzazione sotto Natale. Se così fosse, una vetrina ideale per il suo annuncio potrebbe essere uno showcase di Sony da tenersi a ridossi della Summer Game Fest di giugno, oppure un evento successivo come il Tokyo Game Show di fine settembre.
Lato Nintendo, il colosso nipponico dei videogiochi non presenzierà alla prossima Gamescom, prevista dal 21 al 25 agosto. La fiera tedesca è un momento importante per l’industria europea, e Nintendo l’anno scorso aveva presenziato. La sua assenza da alimenta la possibilità che si avvicini il momento dell’annuncio della tanto attesa “Switch 2”, di cui si vocifera da tempo e che in molti ritengono probabile se non l’uscita, quantomeno l’annuncio entro fine anno. Può darsi quindi che l’azienda stia pianificando un evento ad hoc, magari in coincidenza del Tokyo Game Show. L’anno scorso Nintendo aveva presentato un brevetto per una nuova console, ma non è detto che questa rispecchi in tutto o in parte le caratteristiche del nuovo dispositivo.
Ponendo il caso che Sony e Nintendo decidano di riservare i propri annunci per il TGS, quest’ultimo diventerebbe lo show più importante di quest’annata videoludica. Incrocio le dita perché questo settembre sarò in Giappone e ovviamente parteciperò all’evento! Aspettati molti contenuti dal paese del Sol Levante.
La prima console Web3 (sarà anche l’ultima?)
E se nel futuro delle console ci fosse anche il web3? In effetti è già il presente, come dimostra l’annuncio della prima “handheld con capacità web3 integrate”. Si tratta di SuiPlay OX1, nasce dalla collaborazione tra le aziende americane Mysten Labs e Playtron. Dotata di un sistema operativo proprietario e in grado di ospitare anche i convenzionali store digitali come Steam e Epic Games Store, SuiPlay OX 1 si distingue per la possibilità di accedere a giochi basati su blockchain; si potrannno creare, possedere e scambiare asset tramite certificazioni NFT; inoltre sarà presente un catalogo di titoli play-to-earn originali.
Del resto, le prospettive di crescita del bacino di utenza dei videogiocatori riguarda soprattutto l’ambito mobile, dato che ci sono intere regioni del mondo (Africa, Medio Oriente, Sud-Est asiatico) in cui il videogioco su PC e console è poco diffuso. Guarda caso si tratta anche delle regioni con l’età media più bassa in assoluto e in pieno boom demografico. Dunque è perfettamente naturale che le aziende puntino ad espandere il settore del gaming mobile nel medio-lungo periodo, per provare ad intercettare una domanda che si farà sempre più crescente (ho approfondito questo argomento nel #GameFactory dedicato all’industria del gaming africano). Inoltre, in un periodo caratterizzato da una stagnazione degli investimenti, moltissimi progetti finanziati quest’anno riguardano proprio videogiochi basati su blockchain: solo questa settimana la startup TODAY, al lavoro su un omonimo videogioco social sim Web3-based che farà uso di tool AI per lo sviluppo di NPC evoluti, ha raccolto 5 milioni di dollari di finanziamenti iniziali; l’azienda americana Sortium, sviluppatrice della omonima piattaforma Web3 ha raccolto 4 milioni di dollari di finanziamento con cui svilupperà tool AI-based per generare texture e asset 3D in tempo reale; LONT GAMES, sviluppatore cinese di videogiochi blockchain-based, ha raccolto 2,6 milioni di dollari di finanziamenti iniziali; infine la piattaforma Web3 Circle of Games ha ricevuto un finanziamento strategico di 1 milione di dollari, con la prospettiva di espandere il bacino di utenza a 100 milioni di videogiocatori entro il 2026.
Al momento non è ancora stata indicata la finestra di lancio della console (dichiarato un generico 2025), né il prezzo di vendita, così come devono essere svelate le principali caratteristiche tecniche. Non resta che tenere d’occhio il sito ufficiale in attesa di aggiornamenti.
Bacheca annunci
AGBO: nella casa di produzione fondata dai fratelli Russo (Avengers: Endgame) ora figura anche Donald Mustard, ex creative director di Fortnite, nel ruolo di Director, producer, writer, and game designer. Ciò fa supporre la volontà della compagnia di estendere il proprio business anche al settore videoludico oltre che cinetelevisivo (per il momento ha prodotto film e serie per Netflix e Prime Video).
Apple: l’azienda di Cupertino ha rimosso da App Store l’emulatore per Game Boy Advance iGBA, per motivi di violazione delle linee guida inerenti copyright e spam (aveva clonato un altroe mulatore open-source).
Avalanche Studios Group: dopo la sindacalizzazione di un centinaio di dipendenti occorsa circa sei mesi fa, la società ha dato notizia di stare negoziando le condizioni di un contratto collettivo con le unioni sindacali Unionen e Engineers of Sweden. L’accordo dovrebbe entrare in vigore a partire dal Q2 2025.
Evercade: l’azienda produttrice di console dedicate al retrogaming ha lanciato due nuovi modelli sul mercato: la home console VS-R e la handheld console EXP-R. Le sue console sono prezzate rispettivamente €109,99 e €119,99, il lancio è fissato a luglio. Il catalogo comprende oltre 500 giochi disponibili in 50 cartucce, tute acquistabili dal sito ufficiale.
Fallout: con il lancio della serie TV targata Prime Video, il franchise sta vivendo un momento di popolarità che si riflette sui download e i conseguenti ricavi dei vari videogiochi che compongono la serie. Complice l’ondata di sconti a tema praticata sugli store digitali in questo periodo, i giochi di Fallout stanno ricevendo molta attenzione dagli utenti, come si evince dai dati aggregati di Steam DB, che mostra un aumento del numero di download dei principali titoli della serie in concomitanza con l’uscita della serie tv. Fallout Shelter, spin-off mobile della serie, sta generando introiti giornalieri pari a 80.000 dollari, con un balzo portentoso rispetto ai 20.000 del 10 aprile, ovvero il giorno precedente alla pubblicazione della serie tv. Inutile dire che è già stata confermata la produzione di una seconda stagione della serie tv.
Five Nights at Freddy’s: a proposito di adattamenti, è stata confermata la produzione di un sequel cnematografico del film omonimo del 2023, a sua volta tratto dalla serie di giochi horror creato da Scott Cawthon. Produce Blumhouse e distribuisce Universal.
Isonzo: Blackmill ha pubblicato un trailer di annuncio di Ascent, un nuovo evento gratuito disponibile fino al 24 aprile, in cui dovremo guidare un gruppo di alpini alla conquista di un avamposto austro-ungarico in una nuova mappa creata ad hoc.
Kingdom Come: Deliverance 2: Warhorse ha finalmente presentato ufficialmente l’attesissimo secondo capitolo della sua serie RPG medievale, ambientato nella Boemia del XV secolo. Uscirà quest’anno.
PC Gamer: la società ha annunciato il ritorno del PC Gaming Show 2024, evento digitale che avrà luogo il 9 giugno e presenterà oltre 50 annunci di giochi in arrivo.
Pocketpair: lo sviluppatore di Palworld ha accusato la compagnia cinese Tencent di stare plagiando il suo gioco e sviluppando dei cloni per piattaforme mobile.
Possibility Space: chiuso lo studio di proprietà di Prytania Media, che già poche settimane fa aveva chiuso anche Crop Circle. La CEO della holding in quell’occasione aveva annunciato ulteriori riduzioni di personale negli altri tre studi di sua proprietà (oltre a Possibility Space, anche Dawon Entertainment e Fang & Claw, di cui a questo punto la sorte è incerta).
Rockstar Games: GTA +, il servizio in abbonamento per Grand Theft Auto Online, è aumentato di prezzo, passando da €5,99 agli attuali €7,99.
Sony: l’annuncio dei requisiti di sitema per la versione PC di Ghost of Tsushima Director’s Cut ha portato con sé la notizia dell’introduzione di PlayStation overlay, che consentirà anche agli utenti PC di tenere traccia di Trofei, impostazioni e lista amici del proprio account PS. Le funzionalità cross-play e la compatibilità con i Trofei sono ulteriori segnali di integrazione degli ecosistemi PS e PC cui Sony si sta lentamente ma costantemente prodigando a rafforzare.
Tales of Kenzera: ZAU: l’attore Abubakar Salim, fondatore di Surgent Studio, è stato intervistato a proposito dell’atteso action-adventure ispirato al folklore banthu in uscita la prossima settimana.
Void Interactive: lo sviluppatore di Ready or Not ha subito un attacco hacker che ha causato il furto di oltre 2 milioni di files, compreso, forse, parte o tutto il codice sorgente. Lo sviluppatore assicura che i dati personali di utenti e dipendenti non sono stati violati.
Dal mercato
a16z: la società di investimento ha stanziato un nuovo fondo da 600 milioni di dollari dedicato al settore gaming, che utilizzerà per sostenere startup di sviluppo, infrastrutture e app per i consumatori. In passato ha già investito nel settore, in particolare in Roblox.
Activision: la compagnia ha fatto causa a Engine Owning, società creatrice di cheat per Call of Duty, chiedendo 15 milioni di dollari di danni.
Avalon: lo sviluppatore statunitense ha raccolto 10 milioni di dollari di finanziamento per lo sviluppo del loro omonimo gioco di debutto, un MMORPG AAA di nuova generazione. Il team è composto da veterani provenienti da Microsoft, Sony, Capcom, Infinity Ward e Ubisoft.
Kwalee: il publisher mobile ha licenziato un imprecisato numero di dipendenti (circa 40 secondo voci non confermate, specialmente nel reparto QA) per ristrutturare l’azienda e cogliere nuove opportunità di crescita; dovrebbero anche assumere una ventina di nuovi lavoratori, evidentemente in ruoli diversi da quelli appena licenziati, ma non se ne sa nulla di più.
LightFury Games: il neonato sviluppatore indiano ha raccolto 8,5 milioni di dollari di finanziamenti iniziali, con i quali intende sviluppare numerosi progetti AAA, inizialmente in ambito mobile e a seguire anche su altre piattaforme.
Mage Games: lo sviluppatore turco fondato nel 2022 ha raccolto 3,5 milioni di dollari di finanziamento, con i quali svilupperà giochi competitivi PvP.
Modern Time Group: la holding svedese ha acquisito lo sviluppatore AutoAttack Games (Legion TD 2) tramite il suo studio controllto Ninja Kiwi. Non è chiaro se nel nuovo assetto il marchio AAG scomparirà ed il suo organico sarà completamente assorbito da NK, o se le due entità continueranno a operare separatamente; tuttavia il presidente di AGG Julian Gary ha aggiornato le propria qualifica professionale su LinkedIn come executive director at Ninja Kiwi.
Red Rover Interactive: il neonato sviluppatore anglo-norvegese ha raccolto 14 milioni di euro in un round di finanziamento di Serie A guidato da Krafton (lo sviluppatore coreano di PUBG). Le risorse saranno impiegate per lo sviluppo del titolo d’esordio dello studio, Project Coltrane, descritto come un innovativo survival multiplayer.
I giochi della settimana
Ecco i principali videogiochi usciti in settimana. Un click sul titolo ti rimanda al trailer relativo.
Grounded (PS5/PS4/NSW): il celebre e fortunato survival di Obsidian Entertainment approda sulle console Sony e Nintendo.
Planet of Lana (PS5/PS4/NSW): puzzle-platform sviluppato da Wishfully Studios e pubblicato da Thunderful Publishing. Una rilassante avventura a scorrimento in cui dovremo risolvere rompicapo ambientali aggirandoci in ambientazioni dalle tinte pastello, con un’estetica ispirata a Studio Ghibli e avventure poetiche quali Limbo e Inside. Già uscito su PC e console Xbox lo scorso anno, arriva ora sulle controparti Sony e Nintendo.
Soul Covenant (PC/PS5): action-RPG fantascientifico per visori di realtà virtuale, sviluppato e pubblicato da Thirdverse.